domenica 4 maggio 2014

Rimanga in linea



E poi succede che ti ritrovi a citare Fontana perché quella in attesa sei tu, e non aggiorni perché qualunque cosa scrivessi potrebbe essere smentita da un momento all'altro, in un senso o nell'altro.
Intendiamoci, è una sensazione piacevole, se paragonata all'ansia e alla sfiducia degli anni scorsi.
Chi dice che nella vita avere un'idea chiara di cosa diventare è già qualcosa ha ragione.
Però, però.
Però succede che quando ti ritorna la voglia di muoverti e fare cose e vedere gente dover restare legata al palo è una tortura, dover restare zitta per scaramanzia quando vorresti parlare per ore di una cosa e una soltanto a chiunque, compresi gli sconosciuti per strada, è imbarazzante.
Essere consapevoli del proprio cammino ma non essere ancora lì dove vorresti essere fa sentire scemi, per certi versi.
E quindi continui a buttare giù righe a vuoto, e ad appuntare sul telefono idee su idee per racconti vari ed eventuali.
Perché un'altra cosa bella di cui posso scrivere senza problemi è che la voglia di raccontare storie (che è più di scrivere) è tornata.
In coppia (ma se n'è mai realmente andata, quella? No, infatti) ma soprattutto da sola.
C'è Maurice, che è una specie di omaggio al Tenente Colombo, buttato però in mezzo a uno scenario alla White Collar.
Maurice che va a braccetto con la mia ultima fissazione, il recupero delle storie originali di Arsenio Lupin, quelle scritte da Maurice Leblanc.
C'è questa cosa strana per cui ci ricordiamo tutti che Sherlock è di Conan Doyle, James Bond è di Fleming, ma mai che Lupin è di Leblanc.
E non solo per via di Monkey Punch e di Miyazaki.
Lupin è una foto in bianco e nero, un'icona senza tempo che sembra nascere dal nulla.
Ladro e gentiluomo, vintage e tecnologia ultramoderna.
Neal Caffrey ne è solo l'ultima declinazione, prima ancora c'era stata la banda di Danny Ocean, la scena bellissima della capoeira di Vincent Cassel.
E prima ancora, prima ancora perfino di Monkey Punch, Diabolik di cui mi ha fatto innamorare mamma.
Spero proprio che Sky Italia riesca a produrre la serie, e che sia bellissima, e che faccia dilagare di nuovo la moda.
Io, intanto, mi porto avanti e modello il mio ladro per il mio agente finto imbranato.
Che per ingannare l'attesa non c'è niente di meglio che darsi alla leggerezza.