giovedì 9 aprile 2015

Consigli di lettura: In these words

GuiltPleasure was founded in 2010 as a collaboration between an artist and a writer, with a desire to introduce a bold new form of art and storytelling to fans of the Yaoi/BL doujinshi, manga and novel publishing world. Since then, GuiltPleasure has grown from a US-based doujin effort into an international, multi-language publishing group of dedicated individuals with a common mission to deliver a high standard of homoerotic entertainment. Not your everyday BL, GuiltPleasure explores darker themes and unconventional plotlines, testing the boundaries of the human psyche. Never predictable, our works promise a journey into the uncharted, often feared depths of the sensual mind.

Se devo essere sincera, tutto quello che potrei scrivere su In these words e, più in generale, sulle opere di Kichiku Neko e Toga Q (aka Jo Chen) non aggiunge poi molto a questo proclama, perché quello del collettivo Guilt Pleasure è uno dei rari casi in cui le promesse sono state ampiamente mantenute.
In these words è il miglior fumetto yaoi attualmente in circolazione, sia per qualità dei disegni, che per cura nella composizione delle tavole, senso del ritmo e della regia nella costruzuione delle scene, ma soprattutto per la storia: è un thriller vero, che a volte sembra quasi sconfinare nell'horror, con l'elemento romantico che entra in gioco tardi e quasi solo per straziare ulteriormente il lettore.
La trama potrebbe apparire quasi banale, con il profiler dall'aspetto delicato chiamato a estorcere una confessione da un killer che, al contrario, è mellifluo e scaltro, e nel contempo diviene preda di incubi sempre più angoscianti, in cui viene rapito e seviziato da un uomo senza volto.
Una Yamane qualsiasi ci avrebbe tirato fuori una ventina di numeri di sadomaso sempre più spinto, e introspezione sempre più scarsa.
Me la ricordo ancora perfettamente, la discussione sul forum YSAL sul primo numero di Viewfinder, il fiato speso per criticare la "famosa" scena del rullino.
Lo stupro è una delle più controverse fantasie erotiche femminili e, piaccia o meno, la rappresentazione che ne fece ai tempi la Yamane aveva ben poco di realistico, e molto di pornografico, a cominciare dall'ampio numero di giocattoli erotici sfoggiati da Asami, che guarda caso quasi non apre bocca per tutta la scena.
Perché ho tirato in mezzo un confronto simile?
Perché non solo, a tutt'oggi, considero Viewfinder un'occasione sprecata (crei un'ambientazione e dei personaggi alla Jon Woo e poi li mandi a puttane senza manco fare finta di costruire un intreccio? O, peggio: costruendolo per poi abbandonarlo dopo pochi numeri?), ma anche e soprattutto per via dell'uso che le Guilt fanno, a loro volta, del tema stupro: in In these words è qualcosa di reale, per nulla erotico, che ha un peso preciso e delle conseguenze devastanti per chi lo subisce: è un atto di umiliazione, e tutta la storia poggia sulla capacità della vittima di risollevarsi e affrontarlo.
Non solo: lo stupro è un evento traumatico e imprevedibile che va a spezzare tutti gli equilibri che chi lo subisce ha creato (magari faticosamente) fino a quel momento: questo aspetto raramente viene trattato, ma le Guilt riescono a farlo anche tramite una serie di prequel che, pur essendo ininfluenti ai fini della trama, approfondiscono la caratterizzazione psicologica dei due protagonisti, lasciando quindi alla storia principale il compito di concentrarsi sulla narrazione degli eventi.
Katsuya e Shinohara sono molto più di quello che sembrano, sia in termini assoluti che di coppia, e per capirlo basterebbe già guardare le sole copertine, pensate sempre in coppie speculari e contrapposte, e dal significato ben preciso:



Qui, ad esempio, la scelta dell'albero è stata fatta per la somiglianza che l'intreccio dei rami ha con la rete neurale: Katsuya è uno pischiatra, il suo compito è indagare nella mente di Shinohara, ma anche nella propria alla ricerca del perché di quegli incubi.
E qui mi taccio perché, per quanto abbia cercato di limitare gli spoiler al minimo sindacale (non vi ho detto nulla che non sia nel prologo) ogni dettaglio rivelato rischia di rovinare la sorpresa.
È un po' come rubare la ciliegina sulla torta.
Quello che posso dire di mio è che quest'opera mi ha veramente rubato il cuore, rappresentando quello che ho sempre sperato di leggere a livello di fumetti yaoi ma anche di scrivere (infatti non avete idea di quanto sia stata di ispirazione per il progetto a cui sto lavorando), e che consigliarla in ogni dove mi sembra quasi un dovere morale.
Non esistono scans, i singoli capitoli in formato ebook costano (non parliamo dei cartacei, sono volumi autoprodotti con conseguenti spese di spedizione dagli Stati Uniti), ma per quanto mi riguarda è un investimento che vale ogni singolo centesimo speso.
Posso tranquillamente rinunciare ad altre letture, pur di averlo.
E a fine mese uscirà il capitolo nuovo, decisivo, quello dove parte delle domande potrebbero cominciare ad avere finalmente risposta.
Mamma mia che scuffia che mi sono presa.
Katsuya Asano, se tu sapessi quello che stai rappresentando per me, in questo momento... ma forse lo sai, visto che campeggi in ogni dove, come avatar o cover.

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