sabato 27 dicembre 2014

Su la testa

Non dovrei lasciarmi prendere dallo sconforto.
Ok, c'è quella questione delle quattrocento euro spese per un oggetto che non posso utilizzare perché l'assistenza, a un mese di distanza dall'acquisto, ancora non si degna di spedirmi il pezzo di ricambio, ci sarebbero le tre lezioni che non mi hanno pagato, ci sarebbe l'ennesimo rinvio dell'esame da guida turistica, ci sarebbe il laboratorio di archeologia per bambini che ancora non so quando avrò il permesso di far partire, e se per allora l'associazione con cui collaboro esisterà ancora.
Ci sarebbe che non so se ne avrò una tutta mia, e se anche fosse una volta avviata chissà se darebbe i risultati sperati.
Ho vissuto momenti peggiori, ormai l'ha capito anche la mia corazza.
E però non riesco a rilassarmi e sorridere come dovrei, perché la paura che tutto questo sia solo un'illusione mi terrorizza.
La mia corazza è spessa, ma non indistruttibile, e l'anno che sta per arrivare ha in ballo così tante cose importanti... l'esame, appunto.
L'associazione, certo.
Mio fratello, che è tornato davvero.
Parigi (e forse Venezia? Ma sì, diciamo anche Venezia).
Potrebbe essere un anno migliore di questo, o potrei arrivare a dicembre a raccogliere cocci che non si reincolleranno per l'ennesima volta.
Dipendo da troppi dipende, e non mi piace.
Quindi non dovrei farmi prendere dallo sconforto adesso, dovrei tirare il fiato, sorridere, evitare di preoccuparmi.
Le battaglie non mancheranno.
Ma vanno combattute quando si è sul campo, non quando si è ancora nella tenda.

Se proprio battaglia deve essere, che almeno sia Azio