domenica 5 gennaio 2014

Consigli Cinematografici: Frances Ha

Allen. Ma anche un po' Truffaut.

Diventare adulti significa scendere a compromessi coi propri sogni, ma ci sono modi e modi di scendere a compromessi.
Lo sa bene Noah Baumbach che confeziona un autentico gioiello, ancora inedito in Italia (ma facilmente reperibile attraverso i canali-che-voi-sapete), che pesca da Allen e Truffaut pur mantenendo una sua identità ben precisa. Ed è proprio questo il suo più grande pregio.
Frances Ha(lladay) ha 27 anni e vive a New York con la sua migliore amica Sophie. Sono legatissime e coltivano entrambe grandi sogni: Frances è apprendista in una compagnia di ballo che ama e dove spera di diventare fissa, Sophie ha iniziato una promettente carriera nell'editoria.
Il loro percorso di vita non segue nessuno degli schemi tipici hollywoodiani: non c'è il duro lavoro che porta senza indugi alla meta né la tragedia che infrange il Sogno e costringe le eroine a reinventarsi.
C'è la vita, la realtà con le sue variabili, un talento non commisurato alla passione, scelte di vita poco felici ma perseguite con ostinazione, cadute, stupidaggini, vicoli ciechi e fondi toccati, falsa felicità di facciata, ma il tutto viene descritto con grande leggerezza, anzi, levità, con uno humour delicato e sensibile, e soprattutto con un occhio che non giudica, ma è empatico e favorisce ancora di più l'identificazione da parte dello spettatore.
Soprattutto: c'è l'arte del compromesso che non è sconfitta ma alternativa, anzi, la migliore delle alternative possibili, quella che se imboccata a testa bassa come la stessa di Frances nel finale del film, fa sentire perfettamente inseriti nel proprio mondo, consapevoli di sé e dei propri mezzi.
Frances Ha è un film che mostra due percorsi che in qualunque altra pellicola sarebbero stati in opposizione, ma che qui diventano complementari acquisendo ancora più credibilità: non ci sono vincitori e vinti, premi o punizioni, ci sono persone che crescono. Il cammino di Frances appare particolarmente luminoso perché lei è quella che ha saputo guardarsi dentro più a fondo, imparando a capire cosa mantenere intatto di se stessa e quali angoli, invece, smussare.
Frances Ha è un film apparentemente piccolo ma importante, perfetto per descrivere questa nostra epoca ma senza pretese di predica, quasi una controparte cinematografica e adulta del disco Pure Heroine di Lorde.
Se a livello politico le vie per uscire dalla crisi sembrano ancora lontane l'arte sta già scrivendo le prime regole per definire un nuovo sistema di valori: smetterla di inseguire sogni e modelli impossibili e lottare per preservare se stessi e la propria unicità.


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